Spiegare la crisi. Spiegare perché privatizzare non è la soluzione. Difficile, se non impossibile. Svelare gli inganni non è mai stato semplice. O forse... Bisogna, innanzi tutto, usare parole semplici, veicolare concetti che non siano fraintendibili. Bisogna fare uno sforzo a monte di esplicazione e semplificazione dei contenuti se si vuole avere la possibilità l'opportunità di arrivare a tutti. Non tutti capiscono di essere all'interno di strutture molto più; grandi e complesse di loro stessi e della loro famiglia e della cerchia degli affetti. Spesso i concetti non vengono metabolizzati proprio perché manca la base. Manca la consapevolezza di essere parte di una società. di essere parte di uno Stato, nati all'interno di un preciso sistema di valori codificati. A maggior ragione serve uno sforzo non solo nel settore della comunicazione per arrivare agli altri, ma anche una immedesimazione, per quanto possibile, del loro punto di vista parziale e individualista, che non può comprendere la politica, perché la politica è l'arte dell'esercizio del potere su di una comunità. Se non si capisce il senso profondo di essere parte di una comunità;, non si può fare politica. E NON SI PUO CAPIRE LA POLITICA. Perciò si viene manovrati facilamente. Se si vedono solo i propri scopi come legittimi, non si riuscirà mai a capire che ciò che possiamo o non possiamo fare è anche in parte dovuto a sovrastrutture che sono governate dalla politica in senso lato. Non dai partiti, piuttosto da potenti lobbies.
Sopratutto non bisogna cadere nell'allettante errore di credere che gli uomini e donne non interessati a ciò che è importante per noi, non possano capirci. Chi non si interessa di politica, non se ne interessa non ne sa nulla è perciò solo incoscente. Una volta spiegatogli il sistema in cui è inserito, si attiverà per proteggere se stesso.
Questo - sioè il credere di essere migliori e gli unici a potere capire - di solito è sempre stato l'errore cognitivo della sinistra tutta - per parlare di politica - ma anche di tante associazioni (non politiche) - se vogliamo parlare più indistintamente di società. Il tranello è credere di essere in pochi eletti in grado di capire. Bisogna invece fornire a tutti gli strumenti per capire. Anche se non li possiedono. Bisogna perciò spiegare bene e in modo semplice tutti i passaggi logici che ti portano a pensare una cosa, in politica. altrimenti ai più, alla massa, l'dea politica sembrerà solo un vaneggiamento. </p>
Perciò in definitiva, alle forze progressiste (mettendo sotto questo cappello generico molto che insieme non starebbe neanche con la colla) manca il veicolo per far giungere il messaggio alla gente. Il veicolo non solo comunicativo, ma di concetto. Faccio un esempio, con ciò che le forze conservatrici, invece hanno ideato, per farsi proprie le masse e convincerle a perseguire le idee che a loro fanno comodo.
ESEMPIO PRATICO:
1) Neoliberismo/ Riforme: Lo Stato e le strutture statali sono inefficienti (vero) perciò; bisogna privatizzarle (opinione che nasconde una precisa visione ideologica) per poter raggiungere la massima efficienza e ridurre gli sprechi, aumentare la produttività; e perciò produrre maggiore ricchezza Magari per tutti. (sogno - ideale).
Il veicolo probabilmente è proprio indicare una strada da percorrere, senza spiegarne il percorso e ponendo subito davanti agli occhi il sogno allettante, l'obiettivo glorioso.
Sfatiamo l'esempio seguendo tutti i passaggi logici. Percorrendo il percorso, la strada indicata, soffermandosi perè sugli effetti immediati e a medio termine - senza prende in considerazione il sogno - ideale finale.
Lo Stato e le strutture statali sono inefficienti -OK - perciè bisogna privatizzarle. STOP.
Cosa significa? Significa vendere patrimonio pubblico, cioè non solo uffici dove torvi dissennati impiegati cazzeggiatori arrotolano carte, ma anche e sopratutto i gioielli come le quote nelle società energetiche (tutt'altro che improduttive - perciò molto allettanti per il privato) o ad esempio grandi infrastrutture costose e monopoli naturali - come le ferrovie, gli elettrodotti, le strade ecc...(ma alla lunga anche servizi scolastici, servizi carcerari, ospedali) Vendere al privato. Quale privato? Lo stesso, in definitiva, che ha causato la crisi. Perchè i pezzi di patrimonio pubblico non sono vendibili ai piccoli imprenditori, ma solo ai grandi imprenditori, gli stessi che si sono arricchiti con la finanza. O alle grandi multinazionali. Nei cui consigli di amministrazione siedono le stesse persone che poi vanno ad occupare le stanze dei bottoni di Fondo monetario internazionale, banca mondiale, wto, grandi corporazioni bancarie, fondi di investimento speculatori ecc. Cioè gli stessi che male hanno amministrato i propri patrimoni e imbrogliato inventandosi fasulli titoli azionari e meccanismi finanziari discutibili - vengono a dare ricette agli Stati, per sanare i debiti, che gli stessi si sono accollati per salvare il privato dalla bancarotta. Ecco, vista così l'affermazione 1) assume tutt'altro aspetto. E ci si chiede se veramente i servizi già pubblici, ormai privatizzati da decenni, abbiano aumentato la propria efficienza... Facciamo due esempi. Autostrade e i servizi elettrici in Italia. Funzionano meglio? Costano meno? NO - perciè è falso che si possa fare concorrenza privatizzando reti elettriche, centrali elettriche, autostrade, - essi infatti sono monopoli naturali-. Sono dei mercati in cui la struttura prevede infrastrutture uniche e non dupplicabili, dove l'applicazione del precetto della concorrenza appare impossibile per la struttura stessa del mercato. Ci sono stati più investimenti? NO: MENO. E' vero il contrario di ciò che gli imprenditori affermano. Privatizzando alcuni servizi essenziali, non solo non si migliora la produttività, ma neanche si ottengono servizi più efficienti o investimenti maggiori.
Accidenti però la BCE ci ha intimato di seguire i precetti liberisti e privatizzare i servizi pubblici perchè la nostra economia possa ripartire!
Con ciò che abbiamo detto fin qui è evidente che la loro impostazione mutua da una concezione dell'economia che era propria dell'ottocentesca mano invisibile di Smith. Peccato che negli ultimi 200 anni le teorie economiche si siano affinate e ci siano state altre scuole di pensiero. Ora il liberismo, almeno a livello accademico, non è più la panacea di tutti i mali.
A livello politico invece il liberismo è ritenuta ancora oggi l'unica strada. - questo per impostazione ideologica delle elites
.Malgrado le indicazioni più elementari e gli esempi reali più clamorosi - come l'Argentina - abbiano dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio il contrario. Vendere il patrimonio pubblico, privatizzare i servizi pubblici essenziali, ridurre le regole del mercato, ha impoverito non solo gli strati meno abbienti, ma anche la struttura stessa del capitalismo di quel paese, e di tanti altri paesi. Siamo proprio sicuri che l'ultraliberismo della Banca Mondiale, del Fondo monetario internazionale e della Bce, dell'Europa, del Wto ecc sia la strada giusta per uscire dalla crisi? Ma la crisi non l'abbiamo fatta noi non lavorando e dormendo, - come vogliono farci credere - ma sono stati loro stessi allentando colpevolmente e idelogicamente i controlli, non imponendo regole alla finanza, non prestando attenzione a favorire economie equilibrate, favorendo il consumo anche senza credito; lasciando tutto in mano al mercato. Ecco la crisi.
A cui gli Stati, cioè i governi, hanno risposto nell'unico modo che conoscono. Spendendo. Indebitandosi. E adesso gli stessi che hanno creato la crisi o hanno chiuso gli occhi intanto che loro pari creavano disastri, ci hanno dato la ricetta per uscirne.
Dobbiamo fidarci? Voi vi fidereste di farvi custodire il motorino da chi ve lo ha appena rubato?
Io no.