Dai cable una realtà inquietante: la nostra politca estera e militare la fanno gli USA
Una mega antenna Usa in Sicilia, una
base militare Usa a Caserta il cui terreno dovrebbe diventare
come Guantanamo, aerei spia a Sigonella, accordi segreti che
sorpassano il Parlamento e impegni militari crescenti sottoscritti
dal governo italiano nelle guerre promosse dagli Usa; questo e molto
altro ancora è venuto a galla dai documenti di wikileaks nei
rapporti Usa – Italia. Tra i vari cable almeno due vicende
avrebbero dovuto scatenare un acceso dibattito non solo
istituzionale, visto che riguardano la sovranità stessa dello Stato
italiano sul suo territorio: Il governo Berlusconi ha impegnato
l'Italia a installare a Niscemi la più grande antenna del sistema di
comunicazioni militari Usa nel mondo che collegherà tutti i reparti
americani, dalla pattuglia al comando generale, schierati in Europa,
Africa e Medio Oriente. E nessuno ha avuto qualcosa da ridire o ha
sollevato obiezioni o si è interrogato su cosa significhi dal punto
di vista geopolitico avere in casa propria, l'anello di collegamento
di tutti i reparti militari Usa impegnati nei 4 angoli del globo.
L'antenna parabolica di Niscemi dovrebbe avere un diametro di 4 metri
e un altezza totale di 15 metri. Come un palazzo di 5 piani. Possiamo
solo immaginare la potenza elettromagnetica installata per poter
raggiungere tutto il mondo con comunicazioni satellitari e radio da
Niscemi. Solo a livello locale si è creato un comitato anti -antenna
e c'è un minimo di opposizione all'installazione militare straniera
su suolo italiano. Tale antenna potrebbe, secondo studi indipendenti,
raddoppiare l'incidenza di malattie come il cancro nella zona
irradiata. L'altro importante caso in cui lo stesso governo italiano
ha rinuciato alla propria sovranità è il caso della base di
Vicenza. Interventi del governo per garantire il completamento rapido
della nuova base di Vicenza per la 173ma brigata americana, il
reparto di punta per le operazioni nella guerra al terrorismo.
L'impegno del governo a non ostacolare interventi in azione delle
forze americane contenuto negli accordi tra Italia e Usa è
gravemente lesivo della sovranità nazionale italiana. La base quindi
non sarà Nato, ma una base americana, e non servirà per difendere
il suolo italiano ma come avamposto per muovere le truppe Usa verso
l'Asia e l'Africa. Infatti si prevede che proprio a Vicenza nascerà
il nuovo comando Africom, cioè il comando militare americano che
gestirà tutte le operazioni di guerra in Africa. “L’Italia
rappresenta una piattaforma geostrategica unica in Europa, e consente
di raggiungere facilmente zone a rischio in tutto il Medio Oriente,
l’Africa e l’Europa. E, a causa di questa posizione, l’Italia è
la sede del più completo arsenale militare di cui noi disponiamo al
di fuori del territorio degli Stati Uniti.” - questo è quanto
si legge nei rapporti alla madrepatria che l'ex ambasciatore Usa in
Italia Ronald Spogli ha compilato. A Sigonella, scopriamo, che gli
Usa vogliono un nuova base americana per gli aerei da ricognizione
strategica a lungo raggio Global Hawk, gliaerei spia, che spieranno
il Medio Oriente e l'Africa.Dai cable risulta che l'Italia non è
altro che un arsenale militare e un terreno strategico per operazioni
militari.
Fortissime le pressioni Usa
per plasmare la nostra politica estera. In
un cable si spiega infatti, come gli Usa abbiano piegato totalemnte
al loro interesse la politica estera di Berlusconi, dal 2008 in
avanti, ancora prima che il goveno entrasse in carica. Per quanto
riguarda la guerra in Afghanistan si è imposto un aumento stabile
del contingente militare italiano da 2.600 a 4.200 soldati. Il
potenziamento dei mezzi da combattimento, degli aerei (altri 3) e
degli elicotteri (altri 9). L'abolizione dei caveat che impedivano
l'impiego delle truppe italiane al fianco dei marines anche nella
regione di Helmand e l'impegno a condurre operazioni offensive contro
i talebani, che sarebbero vietate dalla Costituzione italiana. Gli
accordi prevedono la condivisione delle informazioni di intelligence
e la fine dei pagamenti in denaro a talebani e capitribù per evitare
attentati contro i soldati italiani. Per quanto riguarda l'Iran, gli
Usa hanno di fatto imposto il nostro modo di agire nei confronti di
Teheran: Impegno delle aziende italiane, garantito dal governo, a non
accettare nuovi contratti. Scambio di informazioni di intelligence.
Cooperazione attiva e personale dei ministri nel dissuadere
istituzioni finanziarie operanti in Italia dalla collaborazione con
le istituzioni del regime e in particolare con i Guardiani della
rivoluzione. mpegno del governo a mantenere un contingente militare
consistente anche dopo la fine del comando italiano della missione
Onu. La richiesta caldeggiata soprattutto da Israele, viene sostenuta
da Washington con una campagna di lobbying mondiale. Si prevede
altresì un totale appiattimento della politica estera Iitaliana
sulle posizioni americane anche per la questione Israele: viene
imposto un miglioramento delle relazioni Italia- Israele e lo scambio
di informazioni di intelligence anche a favore di singoli ministri
italiani.
Ma
il governo Italiano, in nome dei buoni rapporti con gli Usa, ha
cercato di imporre gli interessi americani anche alla Magistratura,
intaccando il principio della separazione dei poteri. Infatti nei
cable si legge come nel processo per il sequestro di Abu Omar il
governo italiano abbia fatto pressione ai giudici affinché
riconoscessero la giurisdizione americana almeno nei confronti
dell'ex comandante di Aviano. Il ministro Alfano scrisse ai giudici
che però in appello confermarono la sentenza salvando almeno in
questo caso la sovranità dello Stato. Il governo Berlusconi 4 è
stato il primo nella Ue ad accettare i prigionieri provenienti da
Guantanamo. Oltre ai detenuti inizialmente concordati, il governo ha
trovato un escamotage giuridico per accettare altri reclusi che non
hanno mai risieduto in Italia ma sono comunque coinvolti in
procedimenti penali italiani, incluso un tunisino catturato in
Afghanistan. Queste decisioni governative vanno molto oltre gli
obblighi previsti dagli accordi internazionali. Si rasenta il
servilismo.
Leggendo i documenti trafugati da
Assange e soci, scopriamo la situzione più grave. Ci fu la
richiesta da parte degli Usa di appropriarsi del suolo italiano, in
provincia di Caserta. Gli Usa hanno chiesto, e pare ottenuto, dal
governo italiano la concessione di uno status giuridico speciale per
l'area in cui sorgerà la nuova grande caserma della Sesta Flotta,
costata mezzo miliardo di dollari. Gli americani, infatti, chiedono
che questa struttura - al pari di Guantanamo - venga dichiarata
extraterritoriale cioè che da territorio della Repubblica italiana
esso diventi un territorio “di nessuno” in cui di fatto agiscono
indisturbate le truppe Usa, slegate da ogni vincolo giuridico.
La abdicazione sul controllo del
terrotorio (Caserta, Niscemi e Vicenza) e sulla politica estera, veri
punti cardinali del senso stesso di uno Stato - nazione dovrebbero
quantomeno far discutere. Alla luce di questi documenti, l'immagine
dell'Italia non è quella di una potenza alleata alla superpotenza
Usa, ma di un paese politicamente poco importante nel quale la
superpotenza ha parcheggiato parte del proprio esercito e può
disporre a piacimento del territorio. Alla luce di queste rivelazioni
sarebbe stato opportuno e auspicabile che si aprisse un dibattito
pubblico sul nostro effettivo ruolo nella Nato e sui nostri rapporti
con gli Usa: non è avvenuto nulla di tutto ciò. Gli italiani e i
loro politici sono intenti a litigare e a contrapporsi su questioni
di minor importanza e non capiscono che svalutando la sovranità
dello Stato si creano danni irreparabili ai loro interessi economici
e ai loro diritti civili e ambientali.