Nell’immaginario
collettivo la scuola privata, di ogni ordine e grado, è la scuola più
elitaria e più esclusiva in cui, si suppone, I bambini e ragazzi
riceveranno un istruzione di maggiore qualità rispetto alla banale e
tanto vituperata scuola pubblica. Pare che questa sia una delle tante
leggende metropolitane, o false certezze a cui siamo tutti legati e che
non corrisponda alla realtà: le scuole pubbliche italiane preparano meglio delle scuole private o paritarie italiane!
A dirlo non è un gruppo di attivisti pro referendum o un sindacato
degli insegnanti, bensì una delle istituzioni internazionali che godono
di maggior prestigio in Europa e nel mondo, alla quale nessuno
imputerebbe mai di essere ideologicamente orientata a favore di qualcosa
di vagamente pubblico o socialista: l’Ocse.
Come
pochi sanno, ogni anno i ragazzi e ragazze di 15 anni, di ogni tipo di
scuola, in tutti i paesi d’Europa, inclusi quelli esclusi dall’Eurozona,
compilano un test, sottopostogli dalle loro insegnanti. Questo test è
identico in tutti i paesi e in tutte le scuole d’Europa, tranne
ovviamente per la lingua nel quale è redatto. Si tratta di un test di
valutazione incrociato che spazia su più materie, sia scientifiche che
umanistiche, è il Programma per la valutazione internazionale
dell’allievo (Programme for International Student Assessment, meglio
noto con l’acronimo di PISA). La metodologia usata è scientifica e
quindi lungi dal favorire questo o quel gruppo, questa o quella scuola,
questo o quel paese: il test è per tutti uguale e l’insieme delle
valutazioni dei ragazzi vanno a confluire in un dato unico che è una
vera e propria cartina di tornasole della preparazione degli studenti di
quel determinato paese. Dal 2009, vista la bontà delle valutazioni del
Pisa, partecipano ad esso anche nazioni non europee, 57 in totale sulle
circa 200 presenti sul pianeta.
Il
dati del test Pisa 2009 dell’Italia non sono affatto confortanti:
demarcano una netta divaricazione tra nord – dove i ragazzi hanno
imparato di più e sono a livelli europei – e sud, dove i ragazzi hanno
imparato poco, in alcuni casi non sanno far di conto e fanno fatica a
capire ciò che hanno letto. Ma, udite udite! Dai dati scorporati ecco
emergere chiara e fulgida un altra verità, così scomoda, che spesso e
volentieri viene tacciata: i risultati degli studenti, sia del nord che
del sud, delle scuole pubbliche, sono nettamente superiori ai risultati
degli studenti che frequentano scuole private o paritarie!
Gli
economisti del sito lavoce.info hanno studiato i dati Pisa e ne hanno
ricavato un grafico, che spiega meglio di ogni parola il divario di
apprendimento tra i ragazzi della scuola pubblica e quelli che
frequentano scuole private. Le scuole private finanziate, cioè le
paritarie, fanno addirittura peggio delle scuole private tout court:

I
dati sono così allarmanti che dovrebbero far riflettere profondamente
le autorità sull’opportunità di finanziare le scuole che preparano
peggio gli studenti, rispetto alle scuole pubbliche. Qualunque
amministratore sensato, vedendo questi dati, invece che riporli in un
cassetto, dovrebbe interrogarsi su quale sia il meglio per i ragazzi. I
dati del Pisa sono comunque una sommatoria dei risultati di tutte le
scuole del paese, perciò, per assurdo, può darsi che a Bologna ci sia la
migliore scuola privata del paese, che prepara meglio di qualunque
altra scuola media statale. Può darsi. Ma i risultati generali degli
studenti delle scuole private e delle scuole paritarie della penisola
non sono affatto incoraggianti. Escono dalle scuole medie più ignoranti
(il test è appunto sottoposto a ragazzini di 15 anni), e sopratutto, per
quanto riguarda le nozioni scientifiche, hanno conoscenze ancora più
scarse rispetto ai loro “colleghi” della scuola pubblica, i quali però
non possono gioire. Gli studenti italiani fanno una magra figura in
Scienze, Matematica, ma è in Lettura e comprensione e Problem Solving
che vengono distanziati enormemente dai Coreani e Finlandesi e ragazzi
| Lettura e comprensione del testo |
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dati http://www.oecd.org/pisa/ rielaborazione wikipedia Italiana
Non
è certo colpa dei ragazzi, o della loro pigrizia nello studiare, se
l’istruzione in questo paese continua a creare dei cittadini ignoranti,
che fanno fatica a leggere e a comprendere, con ovvie pessime ricadute
anche nell’economia e nella politica. Non è certo dei ragazzi la
responsabilità di spendere poco e male nell’istruzione, che è il primo
mattone per costruire una società migliore domani.
Se i risultati
dei ragazzi non sono brillanti forse sarebbe il caso di aumentare gli
stanziamenti alla scuola, e non diminuirli come fa ogni governo, e
creare magari classi meno sovraffollate, inserire materie più utili
eccetera. L’istruzione è anche questione di bilancio, e se parte del
bilancio viene destinata a scuole private, che per lettera stessa della
nostra Costituzione non dovrebbero ricevere finanziamenti, togliendo
così preziosi finanziamenti alle malandate scuole pubbliche, si
ottengono questi risultati poco incoraggianti, che sia la società, sia i
mass media, sia la politica continuano colpevolmente a ignorare.
Investiamo di più nell’istruzione!
E’ l’Europa che ce lo chiede!
Ho
scritto per Comitato articolo 33, questo articolo, che riprende i dati
Ocse del test Pisa; è l'ennesima conferma della bontà delle valutazioni
che porteranno al prossimo referendum consultivo sui finanziamenti alle
scuole private paritarie nel comune di Bologna. Qui il link al testo origninale